Presepe Vivente di Lanzada Vetto, Valmalenco, Valtellina, Italy

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(in allestimento)

Parrocchia di Lanzada

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Edizione 2018-2019 - La Provincia di Sondrio

Presepe vivente di Lanzada ed. 28 2018/2019: Articolo : La Provincia Domenica 30 dicembre 2018: di Riccardo Roversi
 
Gesù visto con gli occhi di Maria Il dramma lascia spazio alla speranza
«Il messaggio che abbiamo voluto dare è che Dio ti capisce, ti abbraccia» 
 
Don Margnelli voce narrante: «Serve grande attenzione, meglio mettere da parte i telefonini»
 
Il presepe vivente di Lanzada è giunto alla ventottesima edizione e ogni anno la curiosità di vederlo è tanta. 
 
Infatti nonostante il freddo pungente, nell’anfiteatro naturale di Vetto il pubblico è numeroso, sia alla prima che alla seconda rappresentazione di venerdì. 
 
Rispetto allo scorso anno c’è una novità, anzi un ritorno al passato: il palcoscenico è allestito in cima alla collinetta mentre il pubblico è nella piana.
 
Da destra a sinistra vediamo il tempio di Gerusalemme, la capanna della Natività, due piramidi che simboleggiano l’Egitto e - sulla sommità della collinetta - il monte Calvario. 
 
È la voce narrante di don Mariano Margnelli a dare il via allo spettacolo: «Quest’anno il presepe vivente della Valmalenco mette al centro la figura di Maria. I suoi occhi, i suoi pensieri, il suo cuore, i suoi perché. Vedrete all’inizio Maria già avanti negli anni, che, rimasta sola, ricorda e rivive alcuni momenti forti della sua vita con Giuseppe e con Gesù». 
 
Serve grande attenzione per comprendere la rappresentazione; meglio mettere da parte i telefonini per una ventina di minuti ed evitare di realizzare video o scattare fotografie: si perderebbe la concentrazione e sarebbe un peccato; bisogna ascoltare bene le parole degli attori per farsi coinvolgere dalle scene, dalle suggestioni e dalle emozioni che scorrono davanti agli occhi del pubblico.
 
Il tema di quest’anno è la domanda per eccellenza che l’uomo si pone da sempre: «Perché? Perché, Signore, me lo hai portato via? Proprio quando avevo più bisogno di lui» si chiede una Maria ormai anziana mentre piange la morte del marito Giuseppe. 
 
Il tratto distintivo degli ultimi presepi viventi di Lanzada sono i continui rapidi salti in avanti e indietro nel tempo durante la narrazione; ed è Maria stessa ad accompagnare il pubblico in questo viaggio alla scoperta dei momenti più importanti della vita di Gesù : sia quelli più lieti - come la nascita di Gesù e la sua presentazione al Tempio - che quelli più dolorosi, come la fuga in Egitto, lo smarrimento di Gesù a Gerusalemme, la sua passione e morte in croce. 
 
Gli ultimi istanti di vita Il finale è toccante: Maria racconta gli ultimi istanti di vita di Gesù, riporta le sue ultime parole - “Padre, perdona loro, perché non sanno quello che fanno” -, mentre Giuseppe di Arimatea e Nicodemo lo calano, ormai morto, dalla croce per metterlo tra le braccia di sua madre. Qui Maria capisce che il dolore è una componente imprescindibile nella vita, che è un banco di prova importante: esiste perché deve essere superato. 
 
Lì, sotto il cielo stellato di Vetto, su quella collinetta che così bene riproduce il monte Calvario, viene svelato il senso di questa bella rappresentazione teatrale: dare la vita per gli altri sono l’espressione massima dell’amore e del perdono.
 
Tanti applausi Il pubblico è soddisfatto, alla fine gli applausi sono sinceri: «Non me lo aspettavo così bello», dice un padre di famiglia alla moglie.
 
«La scena che mi è piaciuta di più è quella in cui Gesù viene tolto dalla croce per essere messo tra le braccia di Maria - dice Silvia -: mi ha ricordato la Pietà di Michelangelo, è stato un momento molto emozionante, sottolineato così bene dalle luci e dalla musica che ho pianto». «L’introduzione dà la chiave di lettura - afferma don Mariano -. 
 
il tema è tutta la vicenda di Gesù vista però con gli occhi di Maria che ormai è anziana e sola; non a caso nella prima scena lei è completamente sola e si comprende bene tutta la solitudine che prova, ora che è rimasta senza Gesù e Giuseppe. 
 
Maria vuole dare voce alle tante domande dell’uomo e nell’ultima parte - quella che preferisco - quando lei è ai piedi della croce, sembra che tutto stia crollando; sembra che non ci sia più speranza. 
 
Ma proprio in quel momento così drammatico Maria capisce che è Gesù stesso a darle forza e a farle coraggio. 
 
Nel finale esce allo scoperto questo grande amore di Dio che prende per mano tutti gli uomini offrendo una risposta ai loro grandi “perché”. 
 
Gesù viene calato dalla croce con un abbraccio, metafora di quel grande abbraccio di Dio nei confronti dell’umanità.
 
Il messaggio che abbiamo voluto dare è che Dio ti capisce, ti abbraccia, ti viene incontro, perché anche lui ha vissuto in prima persona gli stessi momenti belli e brutti delle vite di ognuno di noi: ecco perché non ci sono soltanto scene di drammi in questo presepe, ma abbiamo inserito anche momenti gioiosi, di festa». 
 
Le altre date Le prossime repliche del presepe vivente di Vetto saranno oggi, domenica 30 dicembre, alle 18 e alle 18,30, giovedì 3 gennaio alle 20,45 e alle 21,15, e infine sabato 5 gennaio alle 18 e alle 18,30. Per raggiungere il luogo della rappresentazione, si può parcheggiare l’auto in località Pradasc e proseguire con i pulmini navetta oppure con una salutare passeggiata di circa un quarto d’ora in leggera salita. Ogni rappresentazione dura circa 20 minuti; l’anfiteatro naturale è all’aperto perciò, visto il periodo, si consiglia di coprirsi adeguatamente. 
 
Per informazioni: www.presepelanzada.it
Riccardo Roversi

Data 01/01/2017
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